Un percorso dedicato ad una parte del nostro territorio plasmato dal grande apparato vulcanico dei Vulsini e per questo molto interessante dal punto di vista geologico e naturalistico.
Si camminerà sul fondo di un antico lago scomparso, su strade bianche quasi pianeggianti circondati da un panorama bucolico e dolce, fino a raggiungere lo splendido occhio blu del lago craterico di Mezzano nella Caldera di Latera.
Alla fine del percorso andremo alla scoperta della città di Latera, antico feudo della potente famiglia Farnese che proprio in questa parte della Tuscia ebbe le sue radici. Latera con il Palazzo Farnese oggi sede del municipio, le sue fontane in pietra vulcanica e le piazzette che appaiono tra i vicoli medievali, mostra con orgoglio i segni del suo ricco passato legato alle vicende di un ramo della famiglia Farnese.
Il nostro itinerario inizia dalle chiesine di campagna ai piedi della collina dove sorge Latera e prosegue su strade dritte e quasi pianeggianti fino al Lago di Mezzano, per un cammino molto rilassante e panoramico immersi in quello che fu il fondo di un antico lago oggi scomparso, la Caldera di Latera, tra pascoli e boschi che danno al paesaggio un aspetto arcaico e rivelano un’agricoltura dolce, svolta ancora in maniera tradizionale.
Dopo questa immersione nel paesaggio calderico, giungeremo al Lago di Mezzano con le sue acque profonde. Un piccolissimo lago craterico formatosi alla fine dell’attività esplosiva nella caldera.
Le coste selvagge del lago offrono rifugio a una grande quantità di uccelli, le acque profonde e limpide riflettono perfettamente le ripide pendici di Monte Rosso e nascondono uno dei più antichi insediamenti palafitticoli della zona, risalenti all’epoca villanoviana, oggi completamente sommerso.
Per una pura casualità sul fondo del lago vennero rinvenuti due piccoli orci in ceramica databili all’età del Bronzo. Iniziò una campagna di rilevamento e raccolta di materiali, sotto gli auspici della soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale. A venire alla luce fu un abitato già esistente nell’eneolitico (III millennio a.C.), con resti di palafitte, vasi e numerosi oggetti in bronzo.
In posizione dominante, si affacciano sul lago due tenute agricole, sorte una di fronte all’altra con le loro belle costruzioni colorate e in pietra vulcanica, testimonianza di una lunga presenza del latifondo.