Arrivo a Vulci e visita della Città Etrusca e romana all’interno del Parco Naturalistico Archeologico. Vulci è stata uno dei più importanti centri dell’Etruria costiera dove grazie alla crescita dei commerci marittimi e all’importazione di prodotti dal bacino orientale del mediterraneo numerose maestranze specializzate si stabilirono proprio qui. Nella città si svilupparono botteghe e ateliers di artigiani che favorirono una grande produzione di splendidi vasi ceramici gioielli e ricercati oggetti in bronzo conservati nei più grandi Musei del Mondo. Lo sviluppo continuò anche in epoca romana di cui restano importanti edifici pubblici come il Tempio Grande, strade ed acquedotti e residenze private come la Domus con il criptoportico. La città è stata oggetto di studi e scavi già dagli inizi del 1800. Costo del Biglietto 6 euro.

Museo Archeologico nel Castello della BadiaLa visita prosegue nel Castello Medievale sede del museo Nazionale di Vulci e sull’ardito ponte dell’Abbadia. Nel cortile del Castello sono esposti importanti elementi scultorei e nelle sale vasi oggetti in bronzo e gioielli provenienti dalle Necropoli circostanti. Ingresso 4,00 euro

 

La Tomba François 

o dei Saties, dal nome della ricca famiglia etrusca che la commissionò, si trova nella necropoli di Ponte Rotto, insieme ad altri sepolcri monumentali appartenenti ad illustri famiglie di rango gentilizio e che sono stati utilizzati per un periodo piuttosto ampio, dalla seconda metà del IV secolo (cui si fa risalire la Tomba François) alla piena età romana.
Ciò che colpisce è la grande monumentalità della tomba, con un dromos di accesso rivolto a nord-est e visibile dalla città, imponente con i suoi 31,5 m di lunghezza e m 1,7 di larghezza. Lungo il dromos si aprono tre camere secondarie ed un’edicola funeraria.
Poi si giunge nell’ambiente principale della tomba, una struttura a T rovesciata sui cui lati si aprono sette camere in perfetta simmetria bilaterale. Dall’ingresso del dromos all’ultimo ambiente ci sono 46 metri in linea d’aria ed una profondità massima di circa 15 metri. Tutte le camere, tranne la VII che è rettangolare, hanno una pianta trapezoidale irregolare. Molto varie sono anche le strutture dei soffitti, in genere a spiovente ed arcuati, con columen in rilievo, si distingue l’ambiente III con il suo soffitto a cassettoni al centro del quale era collocato il volto in rilievo di Caronte. Al di là della grandiosità e della complessità dell’ipogeo la tomba François è anche e soprattutto uno straordinario complesso d’arte, una testimonianza incomparabile della pittura funeraria etrusca, per la estensione delle superfici raffigurate, per la varietà dei soggetti e per la peculiarità degli schemi e degli stili ispirati ai modelli della tarda età classicistica ellenica.
Oggi i dipinti non si trovano più nella tomba, furono fatti staccare dai Torlonia nel 1863 e sono conservati a Villa Albani in Roma e purtroppo non sono liberamente fruibili dal pubblico.