Suggestivo percorso del Sentiero dei Castelli e delle Fiabe, che si snoda nelle splendide valli della Tuscia Teverina, lambita dal fiume Tevere e da sempre terra di confine. L’itinerario tra storia e natura, attraversa il Borgo Fantasma di Celleno, il borgo medievale di Roccalvecce dominato dal Castello Costaguti, e Sant’Angelo di Roccalvecce, oggi conosciuto come il Paese delle Fiabe.

Dalla valle emergono arroccati su terrazze vulcaniche, questi piccoli borghi con i loro castelli, testimonianza di un glorioso passato a difesa di antiche strade di collegamento tra il fiume Tevere e le vie interne utilizzate dai pellegrini. Pur essendo percorsi a volte sconosciuti sono capaci di suscitare grandi emozioni in chi ha voglia di lasciarsi condurre su sentieri meno battuti.

Si partirà dal Borgo Fantasma di Celleno, dopo aver visitato i luoghi di maggior interesse culturale, fuori e dentro l’antica città fortificata, che sorge su uno sperone di tufo, con la stessa conformazione morfologica di Civita di Bagnoregio, tanto da esserne considerato la sorella sfortunata, anche se più piccola ed un tempo meno nota.

Dalla punta dello sperone roccioso lo sguardo si perde nella valle fino a scorgere lontano la punta del Monte Soratte a Sud e i Monti Cimini ad Est, e il piacevole profilo del Castello Costaguti, che domina il borgo di Roccalvecce.

Al termine della visita  del borgo fantasma, si inizierà la discesa attraverso un panoramico sentiero che costeggia le antiche mura e dal quale si può spaziare con lo sguardo su campi coltivati, boschi e balze rocciose, per poi entrare nel bosco, sino a raggiungere il  piccolo borgo di Roccalvecce arroccato su uno sperone tufaceo con le mura di cinta e con le case in pietra vulcanica che ne seguono la forma ellittica sovrastate dall’imponente Castello Costaguti.

Si arriverà a S. Angelo di Roccalvecce, piccola frazione di Viterbo, sperduta e dimenticata nel magnifico scenario rurale della Teverina. Grazie ai membri dell’Associazione Acas che hanno dato vita ad un progetto artistico, questo borgo di contadini è stato capace di reinventarsi completamente, attraverso l’arte e le fiabe più belle che hanno accompagnato la nostra infanzia. I racconti di H.C Andersen, dei fratelli Grimm, i poemi cavallereschi, ma anche altre leggende meno conosciute e legate alla tradizione locale, che si possono leggere sui muri delle case.

Fino al 2016, era un paese del tutto sconosciuto e al di fuori delle principali rotte turistiche. Con un progetto coinvolgente è stata in grado di conquistare tutti grandi e piccini. Così è nato Sant’Angelo il paese delle fiabe, un itinerario artistico e dell’anima, composto oggi da quasi 40 murales ma anche da sculture, bassorilievi, legati da un unico tema: la favola, il mito e la leggenda, senza dimenticare comunque le radici culturali del luogo e delle sue leggende.

Dopo questa immersione nel mondo fatato della fantasia, riprenderemo il nostro percorso ad anello per tornare a Celleno sempre camminando attraverso la campagna della Tuscia.